La disputa fra forzisti e prodiani è quanto di più inutile il popolo possa portare avanti per un cambiamento; è certa la differenza ideologica tra gli italiani, che commettono l'errore di scannarsi fra loro prima di ghigliottinare questa DEMOPLUTOCRAZIA, la quale gode nel vedere come il popolino si confronti su temi inutili alla sua vittoria; se l'Italia deve reagire non può farlo seguendo le logiche dettate dai vari mentori seduti tra gli scranni, ma compattandosi, mettendo qualche differenza da parte, per far fronte comune contro privilegi settecenteschi e truffe legalizzate ai danni del popolo sovrano; vi è molto buonismo fra la società civile che ripudia la VIOLENZA, e ciò è positivo nel valutare l'emancipazione politica delle persone, ma diventa negativo quando privilegiati di quest'era non si fanno scrupoli di passare sopra la vita umana per i loro interessi ed il popolo se n'accorge continuando ostinatamente a ribadire la necessità della NON-VIOLENZA; nessuno tra politicanti-banchieri-grandi imprenditori inizierà ad assaggiare la paura, se il popolo continuerà ad esprime il suo malcontento al massimo con le "manifestazioni organizzate"; gli Italiani per cambiare devono sorprendere la DEMOPLUTOCRAZIA scagliando verso di essa,i suoi simboli ed i suoi rappresentanti tutta la rabbia scaturita dall'insoddisfazione e malcontento sociale. Di natura non sono violento, e ammiro sicuramente di più il pensiero NON-violento ad altri, ma se si vuole cambiare, son convinto che dovremo dissetare la terra col sangue della classe dirigente, solo col rumore del popolo con unica guida la propria voglia di giustizia ed uguaglianza, gli scranni non saranno più comode poltrone per privilegiati.
Se a qualcuno vien in mente che tutto ciò non sia adeguato al fine che ci si propone, rispondo che non sarebbe altro che un atto di giustizia popolare, ammetto tribale e incontrallata, che giudica colpevoli i falsi profeti di un mondo migliore e li condanna alla morte.
sabato 24 febbraio 2007
Giustizia Popolare
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Ciao Roob, ti abbiamo "rubato" l'immagine per la petizione per rendere legale la coltivazione di canapa indiana.
RispondiEliminaSe avessi qualcosa in contrario faccelo sapere.
Un grande saluto.
X staff
Robert Allen