venerdì 2 aprile 2010

post-elezioni comuniste

Passata la sbornia collettiva di exit poll, risultati, analisi post-elettorali si torna ad una realtà che dovrà confrontarsi con le destre governative per i prossimi tre anni, dopo i quali vi sarà un altro importante appuntamento!

La mia analisi è che ha perso l'Italia repubblicana e più attenta ed informata e condivido totalmente l'analisi di Ferrando, a questo aggiungo un paio di riflessioni riguardo l'incapacità del PD di fare mea culpa addossando la colpa al nuovo soggetto politico figlio di Beppe Grillo e fatto da persone oneste e indignate, la “colpa” del MoVimento a 5 stelle è quella di presentarsi con poche idee, ma chiare e concrete, idee che dovrebbero essere il cavallo di battaglia di una sinistra ecologista e a questo punto una domanda viene spontanea: se in Francia soggetti ecologisti fanno il pieno alle europee scorse e hanno consenso da noi i Verdi che fine hanno fatto?

Non essendo del tutto estraneo al mondo che ruota attorno al blog di Grillo posso permettermi una critica ai grillini, non strumentale e vigliacca come quella della zarina Bresso, bensì criticare un certo dilettantismo, che alcuni di essi sbalorditivamente rivendicano, nel capire le regole di un voto a sistema maggioritario: se dovessimo guardare ai risultati con ottica proporzionale del voto si può capire la goliardica esultanza dei grillini, 400.000 mila voti all'esordio regionale non sono pochi, ma purtroppo penso che sia più corretta un'analisi pragmatica e di ottica maggioritaria e quindi evidenziamo come il movimento a 5 stelle prende più voti per il candidato anziché per la lista:


Bono 4,08% lista 3,66% seggi 2
Crimi 3% lista 2,33% seggi 0
Borrelli 3,15% lista 2,57% seggi 0
Favia 7,00% lista 6,00% seggi 2
Fico 1,34% lista 1,33% seggi 0


Tutto ciò comporta che, avendo fatto il voto disgiunto nel modo contrario come il sottoscritto ha cercato invano di consigliare nei giorni precedenti alle elezioni, il M5S non entra nei consigli regionali di Lombardia e Veneto e probabilmente in Piemonte i 2 consiglieri sarebbero stati a discutere con il “meno peggio” delle sinistre liberali, che con tutto il male di cui posso accusarle le reputo sempre meglio di una maggioranza leghista!


Ora capitolo a me più caro: che fine hanno fatto le sinistre radicali?

Possibile che tra le dirigenze di RC e PdCI non si capisce che inseguire il PD e una voglia di governo a tutti costi, rinnegando gli ideali espressi nei loro simboli e piegandosi alle politiche liberiste, non fanno altro che portare al suicidio di quel poco che rimane delle sinistre antagoniste?

E altri gruppi politici come quello di Ferrando, di cui ammetto una mia simpatia, Sinistra Critica e Alternativa Comunista, aggiungiamo anche le federazioni di comunisti anarchici non inquadrati in nessun partito, non capiscano l'importanza di unità di un partito comunista o più generalmente anticapitalista? Ho letto dei vari screzi e antipatie reciproche, ma a me sembra che qua si voglia privilegiare il proprio settarismo ad un reale progetto condiviso di opposizione alle destre e alle sinistre liberali, quasi una rincorsa a dimostrare chi sia più comunista o più radicale, ricordo che all'indomani delle politiche del 2008 mandai un'email a questi soggetti, le risposte non furono confortanti e confermarono l'andamento “auto-ghettizzante” di ciascuno, seppur ognuno poteva vantare ragioni valide per non dialogare con l'altro!

All'indomani di un'altra tornata elettorale e dopo due anni, il sottoscritto vede i medesimi problemi e nessun passo avanti, eppur lì vedo ciascuno alle medesime manifestazioni di piazza dove sono state presente: di quelli di Alternativa Comunista posso leggere le loro riviste distribuite, del Partito Comunista dei Lavoratori posso vederne le bandiere, come ancora per fortuna dei militanti di Rifondazione Comunista, di Sinistra Critica so con assoluta certezza l'impegno e l'appoggio nelle manifestazioni studentesche nell'inverno 2008/2009!

E poi possibile che tra questi gruppi politici non ce ne sia uno che, in piena crisi capitalista, non dia appoggio ai tanti lavoratori che salgono sui tetti e consigliar loro il primo tassello rivoluzionario? Qual è questo tassello? Che i lavoratori, colpiti da “ristrutturazioni” o “delocalizzazioni” di cui non vi sono necessità se non l'ingordigia per ulteriore profitto e possibili solo nel caos della crisi, scendano dai tetti, la smettano di auto-colpevolizzarsi suicidandosi ed occupino le aziende e diano vita ai consigli di fabbrica, organo decisionale degli operai, impiegati, tecnici ed ingegneri! In piena crisi capitalista i lavoratori hanno la possibilità di riappropriarsi dei mezzi di produzione lasciati a marcire fino alla loro svendita da parte della Società per Azioni “proprietaria legittima”, secondo i canoni della società capitalista, ad un altro soggetto assettato di solo profitto!

Ora vorrei fare un esempio pratico di “iniziativa comunista”

Caso emblematico è quello di Termini Imerese, possibile che non vi sia un soggetto comunista che riesca a coinvolgere gli universitari nel problema dei lavoratori siciliani? Come? Partiamo dal presupposto che la Fiat comunque da lì se ne andrà e se rimarrà lo farà solo se “assistita” dallo Stato, insomma con i soldi dei cittadini e grazie al ricatto del licenziamento, dettò ciò si potrebbe proporre una sorta di bando tra i poli universitari chiedendo a ricercatori e studenti di proporre un progetto riguardo un mezzo di trasporto che ci faccia liberare dal giogo dell'oro nero(non sto inventando la luna, chiariamoci, c'è semplicemente “qualcuno” nei piani alti della piramide sociale che non vuole darcelo); un mezzo di trasporto che sarà compito di tutti i lavoratori di Termini produrre, dopo eventuale occupazione e riappropriazione dei mezzi di produzione! Certo potrebbe sembrare utopistica questa visione poiché ciò comporterebbe simili occupazioni inizialmente soprattutto nelle altre aziende che ruotano attorno alle necessità di un'industria automobilistica, ma penso che un esempio più pratico e coerente a chi subdolamente afferma che i “comunisti non sanno governare, ma solo dire no a tutto” qualcuno, nell'universo frammentatissimo a sinistra del PD, non lo faccia; non voglio passare per qualunquista o populista, ma a volte mi sembra che i “comunisti” si siano rinchiusi in un gioco al massacro per mostrare chi è più trozkista, più anarchico o più marxista ortodosso!


P.S.: Se riusciste a far arrivare certe considerazioni a qualcuno di quel' universo frammentatissimo a sinistra del PD, ne sarei felicissimo

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