Non è una novità che i miei interessi preponderanti oscillino fra la Politica(con la P maiuscola) e la tecnologia o più strettamente l'informatica e il mondo Open Source.
Di certo non sono un mostro di programmatore ed i miei trascorsi scolastici lo stanno a testimoniare, ma di certo posso considerarmi ad uno stadio evolutivo superiore a quello dell'utonto, diciamo che potrei essere un superuser, uno di quelli che riesce a ricordare sui propri pc rare con Windows rare Blue Screen e che si diverte a googlare e usare il terminale per configurare il proprio hardware su una distro Linux
Sul piano della Politica, se dovessi usare la terminologia informatica, penso che sarei più di un superuser, ma sempre meno di un programmatore, insomma un cittadino ben informato, ma che al momento non potrebbe far parte della Corte Costituzionale!
La premessa personale è d'obbligo, perchè una volta che si riesce ad inquadrare la propria posizione si sa cosa si sta per dire e se si hanno le competenze per buttare l'ennessima provocazione nel gorgo del web ed ottimisticamente penso di potermelo permettere!
Ma prima di arrivare alla provocazione, facciamo altre premesse: L'Open Source spesso erroneamente è pensato da ignari della materia come un modo per avere "Programmi a scrocco senza cacciare una lira...ehm euro", certo il mondo dell'Open Source ci mette nelle condizione di avere un intero ambiente desktop con i suoi programmi più utili, per un uso home e ufficio-standard(uso esclusivamente di pacchetti simil-office), interamente gratuito, lo stesso si potrebbe dire se andassimo verso un uso "leggermente più professionale" dell'home(penso ad un sito di una piccola azienda, video-editing professionali non esigenti ecc.), ma la realtà è quella che esistono aziende che vivono di Open Source, o almeno questo diventa parte della loro politica aziendale, come esistono programmi a pagamento del mondo Open Source; di certo questa mia spiegazione è riduttiva e non esaustiva , ma il mio intento è di far capire che con l'Open Source si può guadagnare.
Ora è giunto il momento di dare un senso al titolo di questo stesso post, che fino ad adesso sarà parso noioso e a tratti autoreferenziale. Quando intitolo Autoritarismo Informatico Illuminato intendo la volontà(o la capacità) da parte del legislatore nazionale ed europeo di rendere fuori legge il closed source; non sono un estremista del "meglio linux" sol perchè Open Source, ma divento, un estremista dell'Open Source, quando nella mia memoria posso ricordare casi al limite della corruzione per far passare come standard un tipo di file closed solo per scopi commerciali o, addentrandoci nei tecnicismi, quando per prodotti hardware, pagati profutamente con le nostre tasche, per oscuri accordi commerciali non si riescono ad avere le corrette e puntuali specifiche tecniche per poterne sviluppare i driver sotto qualsiasi sistema operativo, più aggiungiamo una seria di problemi connessi alla concorrenza non perfetta ed altri che ora non voglio elencare!
Contemporaneamente non sono neanche tra quelli che reputano "libertà" la coesistenza di Closed ed Open, questo è un datto di fatto con cui fare i conti, ma Cittadini(con la C maiuscola) che volessero spingere i legislatori verso una più accorta legislazione del mondo informatico, cosa dovrebbero proporre? Nel mondo della blogosfera pinguinesca c'è una certa unanimità nel dire che le PA e servizi pubblici dovrebbe usare quegli strumenti messi a disposizione dal mondo Open Source; ma per quanto riguarda il "$santo Lib€ro M€rcato" mi sembra che non ci sia una strategia reale nè fra i programmatori, nè tra i semplici utenti, anzi mi sembra di capire che nell'ambito privato è cosa sana e giusta che ognuno scelga quel che vuole, se in linea di massima posso condividere l'idea che un'azienda privato o un semplice individuo hanno la facoltà di scegliere tra Windows, Mac e le miriadi di distribuzioni GNU/Linux, non ne condivido il principio che sta prima di questa massima, cioè l'esistenza stessa del Closed Source! Chiarisco: quel che affermerò più avanti non intende imporre, ad esempio, OpenSuse, piuttosto che Ubuntu, al singolo, bensì, ed ecco la mia provocazione(ma neanche tanto provocazione), imporre l'uso dell'Open Source al "$santo Lib€ro M€rcato" operando per via legislativa ed imponendo alle softhouse di commercializzare SOLO ed ESCLUSIVAMENTE Open Source!
Prima di chiudere, mi immagino qualche perplessità tra chi leggerà «Ma questa è una proposta apertamente anti-Microsoft» NO! è una proposta atta a rendere standard una volte per tutte le licenze dell'Open Source, nessuno vieterebbe a Microsoft la diffusione del suo software a pgaamento, ma lo deve rendere OPEN, oltre che per essa lo stesso dovrebbe valere per le altre aziende, non so perchè ho l'impazienza di citare Adobe!
È chiaro che una legislazione in tal senso, esplicitamente o no, colpirebbe anche i produttori hardware!
Tutto ciò sconvolgerebbe il mondo dell'informatica e potrebbe(il condizionale è d'obbligo) dare un colpo a chi ha acquisito posizioni di mercato facendo leva sulla propria posizione dominante e favorire una più libera scelta individuale e aziendale
mercoledì 2 febbraio 2011
Dispotismo Informatico Illuminato
lunedì 10 gennaio 2011
RAI "PUBBLICA"
La Rai è l'editore STATALE di radio e tv. La RAI esige un canone, ma questo canone per cosa lo esige?
Per questo?
La RAI deve poter far accedere i CITTADINI italiani da ogni dove, in qualsiasi momento, ai suoi contenuti, utilizzando SOFTWARE OPEN SOURCE e accessibili da qualsiasi SISTEMA OPERATIVO e BROWSER!
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